martedì 30 dicembre 2014

Dalle parole di B.P.

"Lo scopo dell'educazione scout è quella di migliorare la qualità dei nostri futuri cittadini,specialmente per quanto riguarda il carattere e la salute, di sostituire l'egoismo con il servizio e di rendere ciascun giovane efficiente, sia nel fisico che nel morale, al fine di utilizzare questa efficienza al servizio della comunità.

Il civismo é stato definito in poche parole "attaccamento alla comunità". In un paese libero è facile, ed anche piuttosto comune, che uno si consideri buon cittadini solo perché osserva le leggi, fa il suo lavoro, ed esprime la sua scelta politica, nello sport ed in altre attività, lasciando che gli altri si preoccupino del benessere del Paese. Questo è un concetto passivo di civismo. Ma i cittadini passivi non bastano per difendere nel mondo i principi di libertà, della giustizia, dell'onore. Per fare questo occorre essere attivi. Per raggiungere lo sccopo di educare il cittadino attivo, il metodo rivolge la sua attenzione ai seguenti quattro punti essenziali per la formazione alla vita sociale, che vengono fatti nascere dall'interno anziché dall'esterno:
-Carattere
-Salute e forza fisica
-Abilità manuale
-Servizio al prossimo."

(Baden-Powell "Il libro dei capi" pp. 38-39)

giovedì 18 dicembre 2014

Dalla mia esperienza: "l'essere capo"

"Fare" scoutismo, visto da un occhio esterno, può sembrare un'esperienza "fuori tempo", al di fuori dalla quotidianità e lontano della realtà. Spesso lo è, ma tutto il percorso è delineato da un'intenzionalità educativa da parte dei capi e da una consapevolezza sul proprio cammino di crescita da parte dei ragazzi (o almeno questo si tenta di far emergere in loro). Ogni capo nel suo agire è supportato dal Metodo Scout che delinea i principi guida sui quali educare i ragazzi che gli sono affidati. Non mancano poi i "campi di formazione" per accrescere le competenze educative e confrontarsi sulle problematiche delle diverse fasce d'età.
In questi sette anni ho "lavorato", prima con i ragazzi dagli 11 ai 16 anni, ed ora da tre anni svolgo l'attività con ragazzi dai 16 ai 20 anni. Le diverse fasce d'età richiedono due modi di "stare" con i ragazzi molto diverse. Se con gli adolescenti si dovrebbe avere competenze di "scouting", essere punto di riferimento spronandoli all'autonomia e alla responsabilità, con i ragazzi ormai maggiorenni ci si mette in gioco spesso come persone nell'essere testimoni di scelte, e questo non è sempre facile.


"Guidatore di uomini, fratello maggiore, uomo-ragazzo, pescatore a lenza …

In questa parte raccogliamo le immagini più celebri del Capo scout pensate e

descritte da B.-P.
Il Capo non è un comandante militare, né un maestro di scuola, né un sacerdote. Sa
vivere con i ragazzi e ne possiede lo spirito e con fiducia in se stesso, entusiasmo e
competenza nel metodo guida “con fermezza e dirittura” e con “movimento sciolto e
leggero”.
Questo ideale appare alla portata di molti, senza richiedere qualità o conoscenze
eccezionali."
Tratto da Un adulto chiamato Capo Parte I-Immagini della figura e del ruolo del Capo in B.-P.
nell’ASCI e nell’AGI-La documentazione per il Progetto nazionale 

www.agesci.org/centrodocumentazione





giovedì 11 dicembre 2014

Cos'e lo Scautismo?

Ci sono oltre 38 milioni di bambini, ragazzi ed adulti, uomini e donne che in 216 paesi e territori del mondo sono scouts e guide.
Images: powell.jpgLo Scautismo e il Guidismo sono un movimento mondiale
•  Di giovani
  Per i giovani
•  Educativo
•  Che esprime un ideale di vita
    Fin dalla loro fondazione lo Scautismo e il Guidismo sono, nel loro complesso, un movimento educativo non formale di giovani che si propone come obiettivo la formazione integrale della persona secondo i principi ed i valori definiti dal suo fondatore Lord Robert Baden-Powell, attualizzati oggi dall'Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM/OMMS - World Organization of the Scout Movement) e dall'Associazione Mondiale delle Guide Esploratrici (WAGGGS/AMGE - World Association of Girl Guides and Girl Scouts.) Lo scautismo è quindi un movimento..... in movimento ed è il più numeroso al mondo e con la maggior diffusione territoriale. Attraverso la fantasia, il gioco, l'avventura la vita all'aria aperta, l'esperienza comunitaria, la progressiva ricerca di senso della vita e lo sviluppo della dimensione sociale e spirituale, lo scautismo risponde alle tante e autentiche domande dei giovani sulla vita e sul crescere in essa. Lord Robert Baden Powell, B.-P per tutti gli scouts, nasce il 22 febbraio del 1857 a Londra e nella concretezza del suo linguaggio e delle sue intuizioni pedagogiche, aveva indicato in "quattro punti" i fondamenti del metodo scout: "formazione del carattere, abilità manuale, salute e forza fisica, servizio del prossimo", qualità semplici, ma necessarie per formare un uomo libero ed un buon cittadino. Diffusosi velocemente in tutto il mondo immediatamente dopo la sua fondazione nel 1907, durante la seconda guerra mondiale lo scautismo è stato sciolto in molti paesi europei dal nazismo e dal fascismo. In Italia, negli anni dal 1926 al 1943 (il periodo chiamato della "Giungla silente"), centinaia di scout hanno continuato la loro attività in clandestinità. In questa dimensione sono da ricordare in particolare due gruppi: il "Lupercale" a Roma e le "Aquile randagie" a Milano. A sottolineare l'educazione all'impegno sociale, è significativo ricordare che molti dei leaders politici nei vari paesi del mondo sono stati educati nello scautismo. Il Parlamento Italiano per l'azione educativa svolta a favore dei giovani in tutto il mondo, ha assegnato congiuntamente alle due organizzazioni mondiali dello scautismo il Premio Parlamentare per l'Infanzia, che è stato consegnato ai rappresentanti dei Comitati Mondiali in occasione della Giornata Nazionale per l'Infanzia il 20 novembre 2005. Ringraziamo Paolo Alacevich. Liberamente tratto dal libro "Scautismo e Umanesimo Cristiano". 2003, Collana Tracce Edizioni Fiordalisohttp://www.agesci.it/