mercoledì 7 gennaio 2015

Dalla mia esperienza: il Reparto

Cos'è il Reparto?..Il Reparto è la branca centrale, e fondamentale del cammino di ogni scout. Riunisce ragazzi e ragazze dagli 11 ai 16 anni. Ho avuto modo di fare servizio in reparto per quattro anni, e di cose ne sono accadute molte.
L'obiettivo della branca è portare il ragazzo ad essere il più possibile autonomo, competente e responsabile, sempre a seconda delle sue caratteristiche personali. L'aspetto chiave di tutto il percorso è rendere consapevole il ragazzo del proprio cammino: sarà lui, con l'auto dei capi a fissarsi gli obietti da raggiungere prendendosi degli impegni, supportato anche dalla sua squadriglia.
La cerimonia della Promessa
Ci sono delle attività particolari che si svolgono  ogni anno, con modalità e tempi differenti di volta in volta, ma che sono fondamentali per il cammino dei ragazzi. Esempi di queste attività sono: il percorso di preparazione alla promessa, la cerimonia della Promessa, l'uscita di squadriglia e l'impresa di reparto o di squadriglia. Spiegarle tutte nei dettagli sarebbe molto lungo e risulterebbe noioso. Nel nostro gruppo la tradizione iniziata un po' di anni fa consiste che alcune attività fatte con i ragazzi siano dedicate soltanto ai ragazzi appena entrati, ai cosiddetti novizi. Insieme ai ragazzi più grandi, in genere i capi squadriglia, si preparano giochi simboli e riflessioni riguardanti il significato della promessa scout e la conoscenza della legge scout. Una volta scoperto tutto ciò il novizio, accompagnato (fisicamente) dal capo squadriglia davanti ai capi reparto, e con la presenza di tutti gli altri ragazzi, recita la promessa e la legge scout impegnandosi, d'ora in avanti, a rispettarla.
L'uscita di squadriglia è un'uscita di due giorni durante la quale i ogni squadriglia viene mandata in autonomia in un luogo preciso e con dei compiti da fare, prestabiliti dai capi. Questa uscita, a causa del fatto che i ragazzi per due giorni vivano e si spostino in autonomia, crea molta ansia e preoccupazione nei genitori (a distanza di anni sempre di più!). In queste particolari occasioni risulta fondamentale l'"arte" del capo nel rassicurare i genitori e aver creato con loro un rapporto di fiducia reciproca: i genitori saranno sempre preoccupati per i loro figli, ma se hanno instaurato con il capo scout un certo tipo di relazione, sono un po' meno preoccupati (dire tranquilli sarebbe un eufemismo!). Nella mia esperienza questa uscita ha sempre avuto un buon esito: i ragazzi, in assenza della figura adulta che li accompagna si sentono responsabili in prima persona e i ragazzi più grandi responsabili anche nei confronti dei più piccoli. Può accadere che combinino qualche "cavolata", come la chiamano loro, ma se effettivamente i capi hanno preparato bene questa uscita facendo capire ai ragazzi quali sono i "confini" entro i quali le azioni hanno conseguenze più o meno gravi e se danno loro un' effettiva fiducia (non solo a parole) allora le "cavolate" saranno delle semplici ragazzate senza conseguenze.
Infine l'impresa di Reparto (o di di squadriglia) consiste solitamente in un lavoro manuale realizzato dall'intero reparto (o da ogni singola squadriglia): ideato, progettato e realizzato interamente dai ragazzi a seconda dei loro gusti e interessi; il tutto viene supervisionato dai capi che svolgono il ruolo di supporto a capi squadriglia (effettivi coordinatori dei lavori) ed eventualmente di insegnamento se i ragazzi necessitano di conoscenze tecniche di cui sono sprovvisti. Esempi di imprese di reparto o di squadriglia possono essere: la sistemazione degli "angoli di squadriglia" e quindi la costruzione di tavole, panche e pitture su muro; altre possono essere riguardanti la costruzioni di oggetti utili alla vita di squadriglia, realizzazione di un giornalino, di un giochi, di fotografie inerenti ad un argomento, realizzazione di canzoni, spettacoli, film e tutto ciò che può interessare ai ragazzi. 
L'"impresa" è uno strumento, che se usato correttamente, è potentissimo: riesce a far emergere gli interessi e le competenze che hanno i ragazzi, fa acquisire nuove conoscenze tecniche e capacità organizzative, aumenta l'autostima dei ragazzi che vedendo una cosa realizzata completamente da loro ne sono soddisfatti; crea l'occasione in cui anche al più piccolo del gruppo viene dato un incarico da portare avanti in autonomia e nel caso non ci riuscisse di essere supportato da ragazzi poco più grandi; permette di creare un gruppo unito verso un obiettivo e porta indubbiamente i ragazzi ad una conoscenza di sé, delle proprie capacità e di coloro che gli stanno intorno. Infine, attraverso la verifica dell'impresa ognuno dei ragazzi ripercorre il cammino fatto mettendo in evidenza gli aspetti positivi e negativi e finalizzandoli ad una crescita di sé e del gruppo.

La cosa sorprendente è che in meno di un anno, quindi da ottobre ad agosto, quando si torna a casa dal campo estivo, è  molto evidente come i ragazzi siano cambiati, siano maturati attraverso le esperienze che hanno vissuto. Ho avuto il privilegio di vedere ancora meglio questa crescita nell'arco dei miei quattro anni si servizio nel Reparto: da bambini a ragazzi quasi maggiorenni.

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